LA RETE DELLE DONNE DELLA BRIANZA FA APPELLO ALLE AUTORITA’ DEL TERRITORIO PERCHE’ ESEGUANO CONTROLLI SULLE DIOSSINE
I dati emersi dall’assemblea pubblica da noi organizzata ad Erba lo scorso 29 giugno non lasciano dubbi. Come ricordato anche da Federico Valerio, responsabile del Servizio di Chimica Ambientale dell’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro, i cementifici, e in particolare quelli che ricorrono alla termovalorizzazione, sono un’importante fonte di diossina.
Negli Stati Uniti la prima fonte di diossina è rappresentata dagli inceneritori di rifiuti urbani e i cementifici occupano il terzo posto in questa classifica. (Fonte: Agenzia degli Stati Uniti per la Protezione dell’Ambiente, USEPA draft dioxin inventory 2000).
E’ ormai scientificamente accertato che la Tetra Cloro Dibenzo para Diossina (TCDD), ovvero la più pericolosa tra le diossine, è cancerogena per l’uomo, e l’esposizione a questo composto aumenta il rischio di particolari tumori quali i sarcomi dei tessuti molli e le leucemie. (Fonte: Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, 1997).
Nella Direttiva 2000/76/CE sull’ incenerimento dei rifiuti si legge: "misure più restrittive dovrebbero ora essere adottate per la prevenzione e la riduzione dell’ inquinamento atmosferico provocato dagli impianti di incenerimento di rifiuti urbani".
Come evidenziato dal dr. Antonio Paddeu, pneumologo e presidente dell’Associazione Malattie Respiratorie A.Ma.Re di Como, nella provincia di Como non esiste un registro tumori ed è quindi molto difficile ottenere dati epidemiologici e dati relativi ai decessi per tumore nei comuni della Brianza. In ogni caso, la mortalità per tumore nelle province di Como e Lecco è superiore alla media nazionale.
La Rete delle Donne della Brianza fa appello alle autorità del territorio perché eseguano controlli sulle diossine.